All’interno del gruppo FaF (Famiglia a Famiglia), che si incontra mensilmente presso la sede di Progetto Itaca, si è deciso di affrontare il tema della diagnosi e della relazione di cura.
E’ stata portata avanti un’esperienza all’interno dei percorsi del Recovery College. insieme a Claudia Zucchi, educatrice del CSM Saragozza e ad un’ESP (esperto in supporto tra pari), sviluppatasi in due incontri.
Il primo, “La diagnosi”, per lavorare su di sé e non come mancanza e stigma”, si è tenuto il 9 aprile al Dipartimento di salute mentale dell’Ausl di Bologna. Seguendo il modello del trialogo, si sono ascoltati tre racconti sulla diagnosi dal punto di vista del paziente, del familiare e del clinico. Ne é seguito un vivace dibattito tra le circa 30 persone presenti, che hanno presentato il proprio vissuto personale.
Nell’ incontro successivo si è riflettuto sull’importanza della relazione di cura come incontro tra persone che collaborano per lo stesso obiettivo rimodulando di volta in volta insieme i vari passi da fare. È stata ribadita l’importanza della relazione di cura tra i familiari e il paziente. Come già detto, essendo osservatori privilegiati i familiari possono offrire un prezioso supporto anche alla relazione di cura tra il paziente e il medico.
L’impossibilità di prevedere con certezza i tempi di cura spaventa tutti gli attori coinvolti, La paura e la speranza saranno quindi i temi centrali su cui verteranno i prossimi due incontri che si terranno a settembre prossimo.